Minirugby e U12: cronaca del Trofeo Maternini

Una splendida giornata di sole da inizio alla seconda parte del trofeo Maternini. Mattinata dedicata alle squadre U6 U8 e U10, il Rugby Como schiera uno squadrone, 2 squadre per categoria, guardando negli occhi i nostri ragazzi si capisce subito che lo sguardo è quello delle grandi occasioni. I Cinghiali più piccoli, o Nani, come ama chiamarli Killer si divertiranno assieme ai pari età del Verbania, mentre le U8 si misureranno divisi in due gironi con Parabiago, Amatori Verbania, Amatori Tradate e Lecco. Stessa impostazione per la U10 con  2 gironi, contendenti Como 1, Como 2, Parabiago, Lecco, Amatori Verbania e Amatori Tradate. Ore 10.00 fuoco alle polveri, complice la magia lasciata sul campo dalla nostra U16, autrice di una prestazione MONSTRE il giorno prima, i ragazzi iniziano a macinare gioco e spettacolo, le partite sono intense con bei placcaggi e con nessuno che vuole mollare. Coach Riki ben coadiuvato dal “tecnico” francese Fred, guida magistralmente le U8, risultato dei gironi Como1 si guadagna la finalissima contro il Lecco mentre Como 2 difenderà i nostri colori nella finale 3/4 posto contro il Parabiago. Le due compagini U10 si dimostrano dei rulli compressori si impongono nei rispettivi gironi, di conseguenza derby in famiglia per la finalissima, Picchio e 120 raccolgono i frutti dello splendido lavoro che stanno portando avanti da inizio stagione. Il tempo di rivolgere lo sguardo verso il campo della U6 dove la felicità dei mini rugbisti è alle stelle ed è già tempo delle finali. Inizia la U8 del Como2 contro il Parabiago, bella lotta partita equilibrata alla fine si impone il Parabiago tutti a centro campo per il saluto e poi via a vedere la partita Como1 Lecco. La finale è molto combattuta si gioca meta su meta e alla fine si impone il Lecco di misura, complimenti ai cugini Lecchesi.La finalissima U10 Como 1 contro Como 2 è partita vera, nessuno vuole perdere e l’impegno è massimo, i ragazzi mettono sul campo tutta la grinta e gli insegnamenti dei coach alla fine si impone Como 1. Veloce cambio dei campi una bella innaffiata al terreno di gioco ed è il turno dei fratelli maggiori della U12. Si contenderanno il torneo Como Parabiago Sondrio e Sondalo, inizio partite alle 12.30 girone all’italiana, prime partite campo 1 Como Parabiago e campo 2 derby della Valtellina Sondalo Sondrio. Sul campo 1 si impone il Como dopo un primo tempo equilibrato, sul 2 fa suo il derby il Sondalo. Secondo incontro si giocano la testa della classifica Como e Sondalo ed il riscatto dopo la prima sconfitta Parabiago e Sondrio. Coach Pier capisce subito che la squadra è in giornata e stimola i ragazzi a non perdere la concentrazione, i cinghiali recepiscono perfettamente il messaggio e si impongono sul Sondalo in maniera netta, sull’altro campo il Parabiago batte il Sondrio. Ultima partita si incrociano Como e Sondrio e Parabiago e Sondalo, i Cinghiali sono incontenibili vincono nettamente aggiudicandosi così il torneo, mentre nell’altra partita il Parabiago si impone sul Sondalo conquistando il secondo posto nel torneo e adesso terzo tempo meritato per tutti.

Vorrei ringraziare veramente tutti, dai volontari che fuori e dentro il campo hanno permesso il perfetto svolgimento del raggruppamento, i coach per il lavoro splendido che stanno portando avanti, i ragazzi e le ragazze per la loro dedizione e a tutte le persone che hanno letteralmente invaso il nostro  centro sportivo.

Vi lascio con un pensiero di Nelson Mandela, che con le debite proporzioni, riassume i valori dello sport come lo intendiamo noi del Rugby Como

“Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare, di unire le persone in una maniera che pochi di noi possono fare. Parla ai giovani in un linguaggio che loro capiscono. Lo sport ha il potere di creare speranza dove c’è disperazione. È più potente dei governi nel rompere le barriere razziali, è capace di ridere in faccia a tutte le discriminazioni.

I rugbisti  sono un esempio di questo potere. Sono valorosi non solo in campo, ma anche nelle loro comunità, locali ed internazionali. Sono campioni, e meritano di essere mondialmente riconosciuti come tali. (…) La loro eredità sarà quella di lasciare un mondo dove le regole del gioco sono uguali per tutti, e il comportamento è guidato dal fair play e dalla grande sportività.”

Un Saluto

(Mattia Trombetta)

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