Intervista al Direttore Tecnico Edoardo Pennestrì

Si è appena conclusa la stagione 17-18. Con il neo Direttore Tecnico del Rugby Como Edoardo “Dodo” Pennestrì abbiamo tracciato un bilancio dell’anno trascorso e delineato quelli che sono gli obiettivi di breve-medio periodo della società.

– Che voto daresti alla stagione appena conclusa? Potresti riassumerla con le prime due/tre cose positive che ti vengono in mente?

Alla stagione appena conclusa darei un 7. Sportivamente il risultato delle ragazze e dall’U16 è stato eccezionale, molto bene la U14 e la senior ha fatto bene ma non benissimo; il mini rugby, che comunque ha avuto buoni risultati, deve ancora crescere

– In generale il Rugby Como è molto competitivo nelle prime categorie dal mini rugby fino all’U16 (che ha fatto un vero exploit), poi c’è un calo nei risultati sportivi, come mai? Legato a questo non c’è il rischio, come avvenuto negli anni passati, che i migliori “talenti” vadano a giocare altrove dopo l’U16?

Di base credo che il Rugby Como non sia più una piccola realtà e che quindi abbia bisogno di un’organizzazione più ampia ed efficiente. Il calo che avviene nell’U18 dipende moto dal cambio della fisicità dei ragazzi e soprattutto dal calo dei numeri in organico. Sicuramente i risultati sportivi delle due categorie più grandi devono migliorare, ma parlando con la futura U18 ho notato che sono molto attaccati al club e questo, se lavoreremo bene, sarà un fattore di successo; puntiamo a crescere come club e a crescere di categoria con un lavoro costante che porti i nostri miglior atleti a gareggiare nella categoria che gli compete con indosso i nostri colori sociali

– La prima squadra ha fatta una discreta stagione, ma ha mancato la promozione. Cosa manca per il salto di categoria?

La prima squadra manca di convinzione nei propri mezzi, ha avuto ottimi allenatori e ha ottimi atleti, deve solo capire che non è scarsa, manca fiducia in se stessi e sicuramente continuità.

– A cosa si deve il successo della squadra femminile? E’ possibile che nei prossimi anni possa iscriversi al nuovo campionato di serie B?

La squadra femminile deve l’ottimo risultato a se stessa, rimango convinto che il duro lavoro paga e le ragazze hanno lavorato alla grande; la società è convinta che ci sarà un futuro in un campionato a 15 , quando la FIR creerà un campionato adatto.

– Il minirugby è in costante crescita. Si può svilupparlo ancora?

Il mini rugby deve affrontare una sfida difficilissima: in questi anni bisogna affrontare un calo nelle capacità motorie degli atleti neofiti, bisogna quindi migliorare le capacità degli allenatori; inoltre bisogna aumentare il livello di propaganda e le collaborazioni con le scuole per avere più atleti

– Come staff tecnico c’è qualche significativa novità per la prossima stagione?

Prima di tutto voglio ringraziare Bruno Poretti, mio predecessore, che non solo ha fatto un grandissimo lavoro, ma da uomo serio qual è mi ha cercato personalmente per sostituirlo, mettendosi poi a disposizione per aiutare comunque la società dall’esterno; seconda cosa devo ringraziare Marco Bianchi che ha permesso il salto di qualità della squadra seniores, anche lui come Bruno il prossimo anno si è proposto per un ruolo di affiancamento. Abbiamo poi l’introduzione nello staff tecnico generale di alcuni giovani e molti progetti che dobbiamo ancora rendere totalmente operativi.

– Per il prossimo anno e in generale per i prossimi tre/cinque anni quali obiettivi si pone la società e come intende raggiungerli?

Il prossimo anno sarà un po’ di transizione, inseriremo delle cose nuove e un sistema di lavoro differente, per quel che riguarda il coordinamento del club; inoltre vorremmo replicare i buoni risultati di quest’anno oltre che ottenere un buon risultato sportivo con la seniores.
Quello che vogliamo è portare più in alto il rugby Como e creare una macchina organizzativa oliata ed efficiente che invogli i migliori atleti a restare e a contribuire per migliorare la società stessa. Inoltre Il Comune interverrà sulle strutture permettendoci di avere una casa migliore.

Per quanto riguarda i tecnici vorremmo creare una piccola accademia interna per migliorare e confrontarci costantemente, questo permetterebbe di preparare ancora meglio gli atleti.
In pratica vorremmo migliorare tutto l’interno per trattenere con noi i nostri atleti e migliorare anche i risultati sportivi e far vivere meglio l’esperienza rugby Como.
Rubo le parole di Bruno: “La società siamo Noi”, e io aggiungo che se Noi non ci siamo allora la società non c’è.

 

Grazie Dodo e buon lavoro!

 

(Matteo Roncoroni)

 

No Replies to "Intervista al Direttore Tecnico Edoardo Pennestrì"